Prova delegata e PCT
Ott 14Con l’avvento del PCT, gli avvocati si ritrovano spesso a girovagare per il web in cerca di guide o conferme circa situazioni processuali spesso non prese in considerazione dai vari protocolli e regolamenti adottati su e giù per il Paese.
Vi parlo allora della mia esperienza con un procedimento di prova delegata ex art. 203 cpc, ove il G.I. di altro Tribunale ha escusso i testi residenti in un circondario diverso rispetto a quello ove pende la causa principale.
Il primo problema che mi sono posto è: come deposito il ricorso presso il Tribunale ove assumere la prova?
Ebbene, a Lecce (prima del 30 giugno 2015) va depositato in formato cartaceo (analogico per i tecnici del PCT), allegando copia degli atti che contengono le richieste istruttorie e dell’ordinanza di ammissione della prova delegata del giudice che tratta il procedimento principale (tutti scaricati dal Polisweb e muniti di attestazione di conformità a mia firma).
Ottenuto il provvedimento con la fissazione dell’udienza e il termine per la notifica, ho notificato il tutto via PEC ex l. 53/1994 al Collega, già costituito nel procedimento principale, attestando nella relata le varie conformità (preciso per i più attenti che questo è stato fatto prima dell’entrata in vigore del famigerato DL 83/2015).
Poi mi sono domandato: che faccio? Lo deposito telematicamente prima dell’udienza o attesto nuovamente tutte le conformità per depositare il cartaceo in udienza? Ho deciso – ovviamente, almeno per me – di depositarlo nel PCT e così ho creato una nota di deposito di atto generico, cui ho allegato la PEC con i suoi allegati notificati e le relative attestazioni di accettazione e consegna.
E’ arrivato poi il momento di citare i testi. Qui ho dovuto giocoforza optare per la raccomandata cartacea, in difetto di recapiti PEC dei testimoni. Anche qui mi sono poi domandato: deposito il cartaceo in udienza o favorisco la completezza del fascicolo elettronico depositando la copia conforme dell’Intimazione nel PCT? Mi sono orientato sulla seconda, per una questione di principio e non certo di comodità. Ho preparato così una ulteriore nota di deposito (anche in questo caso selezionando atto generico su SLPCT), cui ho allegato copia dell’Atto di Intimazione a Testimoni, attestandone in calce allo stesso documento elettronico la conformità agli originali spediti a mezzo racc. a.r. (in vigenza del DL 83/2015), oltre alla scansione delle ricevute e degli avvisi di ricevimento delle raccomandate. Ho poi portato con me gli originali delle veline e delle cartoline e copia cartacea dell’intimazione per esibirli in udienza, non si sa mai!
E arriva così il momento dell’udienza, dove ascoltiamo i testimoni verbalizzando il tutto a mano, in maniera poco leggibile, su fogli presi “in prestito” da altra udienza, atteso che il nostro G.I aveva terminato quelli in dotazione… Con buona pace del Processo Civile Telematico!